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Amore, ci si sta allargando il ragazzo

Per il piccolo con taglia extralarge, nessuna dieta “da fame” ma un cambiamento dello stile di vita, con più movimento e meno televisione, più cibi sani e meno grassi

Un esercito di cicciottelli sta invadendo il nostro Paese: dall’ultimo studio dell’Inran (Istituto Nazionale per la Ricerca degli Alimenti e la Nutrizione di Roma), i bambini italiani risultano i più paffuti d’Europa, con il 24% in sovrappeso e l’11% obeso. Ma non sempre “grasso è bello”: se l’eccesso di chili si trascina negli anni, possono manifestarsi problemi di salute. Un obeso corre cinque volte di più il rischio di ipertensione, diabete e patologie cardiovascolari.

I COLPEVOLI DEL GRASSO NELL’INFANZIA
Il sovrappeso di un bimbo è in parte programmato dai geni avuti in dote dai genitori e in parte generato da iperalimentazione. Solo raramente è dovuto a una malattia, come l’ipotiroidismo.
• La predisposizione familiare: con un genitore obeso, il bambino ha il 40% di probabilità di diventarlo anche lui; il rischio sale all’80% se padre e madre sono entrambi grassi e scende al 10% quando i genitori sono normopesi.
• Il consumo energetico: il corpo deve rifornirsi di energia, sotto forma di cibo. Se si ricevono più calorie di quelle che si consumano, l’organismo le immagazzina come grasso “di riserva”.
• Lo stile di vita sbagliato: le ore passate davanti al computer e al televisore,spostarsi sempre con mezzi di trasporto e la scarsa ricreazione all’aria aperta.
• Gli errori alimentari: Menu monotoni. Prima colazione scarsa o assente. Cibi grassi e a elevata densità energetica. Alimenti raffinati (con poche fibre). Frutta e verdura in quantità minima o nulla.

LA DIETA ANTIOBESITÀ
1. Colazione: 1 bicchiere (250 ml) di latte con zucchero (10 g = 2 cucchiaini); 3 fette biscottate (30 g); 2-3 cucchiaini (10-15 g) di miele o marmellata oppure gelatina di frutta un velo di burro (5 g) In alternativa: latte con cacao e zucchero e biscotti secchi (30 g) oppure latte zuccherato e 3 cucchiai di corn flakes (50 g)
2. Pranzo: 50 g di riso oppure pasta; 80/110 g di carne o pesce; un panino (30-50 g); verdura e frutta (a piacere) o, in alternativa, un frullato di frutta oppure un centrifugato misto o frutta fresca (a piacere).
3. Cena: 50 g di polenta oppure orzo; 30/40 g di formaggi (non più di 2 volte alla settimana) oppure un uovo (non più di 2 alla settimana) oppure 80/110 g di carne o pesce; un panino (30-50 g); verdura e frutta (a piacere).

MERENDA: CROCE E DELIZIA

L’Inran (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione) ha realizzato il “Merendometro”, con il Decalogo, che insegna a fare merenda in modo corretto. Ecco le 10 regole: 1) Un’alimentazione equilibrata richiede 5 pasti al giorno.
2) Gli spuntini di metà mattina e al pomeriggio non vanno saltati,mentre è sbagliato mangiucchiare di continuo.
3) La merenda è un piccolo pasto, per cui deve fornire il 5-7% dell’energia giornaliera.
4) Chi non è in sovrappeso può permettersi uno spuntino più ricco,ma solo dopo un’attività sportiva.
5) La merenda non deve saziare troppo né lasciare affamati e va fatta a distanza di due ore dai pasti principali.
6) Per variare i nutrienti, bisogna cambiare spesso il tipo di merenda.
7) Per regolarsi, anche nelle quantità, leggere l’etichetta nutrizionale dei prodotti confezionati che in media apportano da 120 a 200 calorie a porzione.
8) La merenda non va consumata mentre si studia o davanti al televisore.
9) Per “meritarsela” e mantenersi in forma,è necessario fare più movimento possibile.
10) Con le tabelle del “Merendometro”, è facile verificare il peso del bambino e, nel caso, correre ai ripari.

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