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Le sorprese di un mondo di plastica

La usiamo tutti i giorni, complice la moda dell’usa e getta. Occhio alla cultura del riciclo

Lo sapevate che non tutta è riciclabile? E che prima di buttare fusti e barattoli occorre ripulirli? Ogni anno il pianeta produce 240 milioni di tonnellate di plastica. Una cifra enorme di cui solo una percentuale minima, intorno al 5%, viene riciclata. Necessaria, utile, indubbiamente pratica, in molti casi è stata sostituita da altri materiali anche se la maggior parte dei prodotti che troviamo in commercio, soprattutto alimentari e bevande, utilizzano ancora la plastica per l’imballaggio. Complice la cultura dell’usa e getta e delle mono porzioni, il quantitativo di plastica è andato crescendo. Corriamo ai ripari.
Consigli per orientarsi tra le sigle
Tutti gli imballaggi in plastica che riportano le sigle pvc (vaschette per le uova), pet (bottiglie), pe (imballaggi e sacchetti), pp (flaconi, contenitori per alimenti), ps (posate di plastica) possono essere riciclati. Tuttavia le plastiche che permettono i migliori risultati sono le prime tre: è consigliabile informarsi presso il proprio Comune perché la gamma di rifiuti riciclabili dipende anche dai macchinari che si hanno in dotazione. I tubetti del dentifricio, ad esempio, non sempre sono riciclabili perché difficilmente pulibili. Le stoviglie in plastica sono entrate nel circuito del riciclo solo da pochi mesi, ma è necessario eliminare i residui di cibo, di qualsiasi tipo, per evitare di sporcare tutto il cassonetto e rendere così inutilizzabile l’intero contenuto. Questa nuova disposizione, però, non è vincolante: anche in questo caso accertatevi che il vostro Comune di residenza si sia già adeguato alla nuova disposizione.
Attenzione, come regola generale, a non gettare nei contenitori della plastica bottiglie di sostanze tossiche, polistirolo, pannolini usati o contenitori e flaconi sporchi. Svuotate e sciacquate bottigliette e contenitori prima di gettarli e, nel caso di bottiglie, provvedete a schiacciarle prima di buttarle via per risparmiare spazio.
L’arte del riciclo stimola la fantasia
Riciclare la plastica è utile e indispensabile. I suoi riutilizzi sono molteplici, a volte anche impensabili. È il caso del ponte costruito in Scozia con 50 tonnellate di rifiuti: 30 metri di lunghezza, aperto ai veicoli, l’incredibile struttura ha come ingrediente fondamentale mattoni prefabbricati di immondizia. Se volete vederlo dovrete andare fino a Easter Dawyck, vicino Edimburgo. Cosa dire, invece, dell’idea di Filature Miroglio che ha lanciato sul mercato Newlife, la piattaforma tecnologicamente innovativa con una vasta gamma di fili di poliestere riciclati di alta qualità e performance, derivati al 100% da bottiglie di plastica post-consumo? Ci sono poi i giochi per bambini adatti alle aree verdi costruiti con il 90% di materiali riciclati, soprattutto bottiglie: atossici, resistenti alle intemperie e belli da vedere promettono di “arredare” i parchi del futuro (www.giochiplasticariciclata.com). Per gli amanti del mare c’è anche la Sea Chair: una sedia realizzata in plastica riciclata con i materiali raccolti sul bagnasciuga. Una bella idea per difendere l’ambiente.

Idee per il bricolage: nuova vita alle bottiglie
Le bottiglie di plastica sono uno dei rifiuti che produciamo in maggior quantità, ma possono avere nuova vita. Legando ad un bastone di legno una dozzina di bottiglie vuote inserite una dentro l’altra, private del fondo e sfilacciate a listarelle, otterrete una pratica scopa per l’esterno, simile in durezza a quella di saggina. Un altro modo semplice e divertente per riutilizzare le bottiglie è quello di trasformarle in portaoggetti: tagliandole all’altezza desiderata, bruciando i bordi in modo che non risultino taglienti, poi possono essere decorate, disegnate o rivestite e diventare vasetti o portapenne. Visto le temperature rigide, possono tornare utili per proteggere le piantine del balcone dalle gelate: tagliate la base ma lasciate il collo della bottiglia in modo da racchiudere lasciando comunque aria alla pianta. Intanto, in linea con la crisi e la nuova consapevolezza ambientale, sono sorti un po’ in tutta Italia corsi di riciclo creativo e dal 7 al 10 marzo, a Vicenza, ci sarà la mostra-atelier della manualità creativa, dove oltre a guardare si potrà prendere parte ad interessanti dimostrazioni (www.abilmente.org).
Dove gettare le borse in bioplastica?
Ormai da due anni le classiche borse di plastica sono state sostituite dai sacchetti biodegradabili. Queste “shoppers” sono in bioplastica, ossia derivano da materie prime vegetali come amido di mais e grano, e si trasformano in compostaggio in pochi mesi. Un bel vantaggio se si pensa che i prodotti in materie plastiche sintetiche derivanti dal petrolio impiegano mille anni per decomporsi. Ma dove si buttano? I sacchetti biodegradabili vanno conferiti nell’organico, attenzione quindi a non fare l’errore di gettarli nella plastica o nell’indifferenziato.

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